GLI IMPIANTI TERMOELETTRICI DI NAPOLI NEL ‘900

NOVEMBRE 1980. VIGLIENA, S. GIOVANNI A TEDUCCIO. NEI MESI SUCCESSIVI AL TERREMOTO CROLLA IL MURO DELLA VECCHIA  CENTRALE TERMOELETTRICA “MAURIZIO CAPUANO”.

L’ENEL DECIDE DI DEMOLIRLA.

21 AGOSTO 1924. VIGLIENA, S. GIOVANNI A TEDUCCIO.

LA SOCIETA’ MERIDIONALE DI ELETTRICITA’ INIZIA LA COSTRUZIONE DI UN NUOVO IMPIANTO TERMOELETTRICO. SERVIRA’ A FARE FRONTE ALLO SVILUPPO DEI CONSUMI ELETTRICI.

LA PICCOLA CENTRALINA DELLA BUFOLA DEL 1899 ORMAI E’ INSUFFICIENTE.

LA CENTRALE, DEDICATA ALL’ING. MAURIZIO CAPUANO,VERRA’ EDIFICATA NELL’AREA, RICAVATA DA UNA COLMATA DI MARE, PROSPICIENTE IL FORTE VIGLIENA.   

1799. 13 GIUGNO. FORTE VIGLIENA.

QUI L’ULTIMO DISPERATO TENTATIVO DI RESISTENZA DEI PATRIOTI DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA CONTRO LE BANDE DEI SANFEDISTI DEL CARDINALE RUFFO.

IL FORTE VIENE ASSALTATO. SI LOTTA ALL’ ARMA BIANCA FINO AL TRAMONTO. ALL’IMPROVVISO SALTA TUTTO IN ARIA. O COLLETTA NELLA SUA “STORIA DEL REAME DI NAPOLI”, COSI’ DESCRIVE GLI ULTIMI MOMENTI :

“I RUSSI ASSALIRONO VIGLIENA, MA PER GRANDISSIMA RESISTENZA BISOGNO’ ATTERRARE LE MURA CON BATTERIA CONTINUA DI CANNONI, E QUINDI RUSSI, TURCHI, BORBONIANI, ENTRATI NEL FORTE A COMBATTERE AD ARMI CORTE, PATIVANO, IMPEDITI E STRETTI DAL TROPPO NUMERO, LE OFFESE DEI NEMICI E DEI COMPAGNI. MOLTI DEI LEGIONARI CALABRESI ERANO SPENTI; GLI ALTRI FERITI, NE’ BRAMOSI DI VIVERE; COSICCHE’ IL PRETE TOSCANI DI COSENZA, CAPO DEL PRESIDIO, REGGENDOSI A FATICA PERCHE’ IN PIU’ PARTI TRAFITTO, AVVICINASI ALLA POLVERIERA, ED INVOCANDO DIO E LA LIBERTA’, GETTA IL FUOCO NELLA POLVERE, E AD UN ISTANTE CON ISCOPPIO TERRIBILE MUOIONO QUANTI ERANO TRA QUELLE MURA, OPPRESSI DALLE ROVINE O LANCIATI IN ARIA, O PERCOSSI DA SASSI; NEMICI, AMICI, ORRIBILMENTE CONSORTI”.

30 GENNAIO 1926.

A 17 MESI DALL’INIZIO DEI LAVORI, LA CENTRALE ENTRA IN SERVIZIO.

SUL N. 1 DEL 5 GENNAIO 1928 DELLA RIVISTA “L’ELETTROTECNICA” UN ARTICOLO DELL’ ING. MORTARA DESCRIVE LE FASI DELLA COSTRUZIONE.

LA M. CAPUANO E’ LA PRIMA DI UNA GENERAZIONE DI “SUPERCENTRALI” DELL’ EPOCA. E’ EQUIPAGGIATA CON TRE TURBOALTERNATORI BROWN BOVERI DA 15.000 KW RAFFREDDATI AD ARIA; 6 CALDAIE A CORPO CILINDRICO BABCOCK & WILCOX PER LA PRODUZIONE DI VAPORE. FUNZIONA AD OLIO COMBUSTIBILE. E’ LA PRIMA IN ITALIA; TRA LE PRIME IN EUROPA; SECONDA PER STAZZA SOLO ALLE ANALOGHE CENTRALI NORDAMERICANE.

1944

LA CENTRALE DIVENTA UN OBIETTIVO STRATEGICO.

OCCUPATA DAI TEDESCHI E’ BOMBARDATA DALLE TRUPPE ALLEATE.

MINATA DAI TEDESCHI IN FUGA, VIENE SALVATA DALLE MAESTRANZE.

ALLA LIBERAZIONE PASSA SOTTO IL CONTROLLO DEGLI INGLESI.  

1953.

ALLA PRESENZA DI DE GASPERI, DELL’AMBASCIATORE AMERICANO E DELLE MASSIME AUTORITA’ CITTADINE VIENE INAUGURATA LA NUOVA CENTRALE VIGLIENA. E’ STATA COSTRUITA A RIDOSSO DELLA VECCHIA CENTRALE CAPUANO CON I FONDI DEL PIANO ERP PER LA RICOSTRUZIONE  DELL’EUROPA. L’IMPIANTO E’ COSTITUITO DA DUE GRUPPI MONOBLOCCHI CALDAIA/TURBOALTERNATORE DA 30.000 KW E 60.000 KW. FUNZIONERA’ A  CARBONE.

1960.

INIZIA LA COSTRUZIONE DELLA CENTRALE NAPOLI LEVANTE  EQUIPAGGIATA CON TRE UNITA’ DA 150.000 KW. FUNZIONA A OLIO COMBUSTIBILE E CARBONE. SARA’ CONVERTITA A METANO PER PROBLEMI DI INQUINAMENTO NEGLI ANNI ‘70.

1983

LA VECCHIA CAPUANO, PASSATA IN SECONDO PIANO CON LA COSTRUZIONE DI VIGLIENA, E DEFINITIVAMENTE FERMATA CON LA COSTRUZIONE DI  NAPOLI LEVANTE VIENE DEMOLITA.

ERA RIENTRATA IN FUNZIONE, PER L’ULTIMA VOLTA, NELL’INVERNO 1967/1968.

COME IN UNA DAMNATIO MEMORIAE.

NON SI SALVA NIENTE.

ESEMPIO DI ARCHITETTURA INDUSTRIALE DEI PRIMI DEL ‘900 CONTENEVA, IN NUCE, SOLUZIONI  TECNICHE ANCORA UTILIZZATE SUGLI IMPIANTI ATTUALI. 

SARA’ RASA AL SUOLO E VENDUTA A FERRO VECCHIO.

LA CENTRALE VIGLIENA SARA’ PROGRESSIVAMENTE CANNIBALIZZATA NEGLI ANNI SUCCESSIVI A FAVORE DI ALTRI IMPIANTI.

NAPOLI LEVANTE SARA’ DEMOLITA NEL 2007 PER FARE POSTO AD UN NUOVO IMPIANTO. MA QUESTA E’ STORIA DEL TERZO MILLENNIO.

QUASI UN SECOLO DI STORIA DELLA PRODUZIONE TERMOELETTRICA A NAPOLI.

DEGLI IMPIANTI DEL ‘900 NON RESTA QUASI TRACCIA.

OGGI L’EDIFICIO DI VIGLIENA, RIMASTO IN PIEDI ATTENDE DI ESSERE DEMOLITO. 

STORIA DI LUOGHI ? STORIA DI MACCHINE ?

STORIE DI LAVORO, DI UOMINI.

DI GENERAZIONI DI LAVORATORI CHE SI SONO SUCCEDUTE IN QUESTI LUOGHI E CHE HANNO CONTRIBUITO ALLO SVILUPPO DEL PAESE.

CHE HANNO DIFESO GLI IMPIANTI DURANTE LA GUERRA. CHE HANNO LOTTATO PER IL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI LAVORO.

CHE SONO STATI IN PRIMA FILA NELLA STAGIONE DELLE LOTTE SOCIALI E SINDACALI DEL SESSANTOTTO.

CHE HANNO CREDUTO E LOTTATO PER LE RIFORME ( ERANO I LAVORATORI CHE CHIEDEVANO LE RIFORME!).

CHE HANNO MANIFESTATO TANTE VOLTE PER LO SVILUPPO DELL’OCCUPAZIONE, PER LO SVILUPPO DEL MEZZOGIORNO.

CHE SONO SCESI IN PIAZZA PER CONTRASTARE LA STRATEGIA NERA DELLA TENSIONE, DELLE BOMBE FATTE SCOPPIARE NELLE BANCHE, NELLE PIAZZE, SUI TRENI. CHE HANNO DIFESO LE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE MESSE IN PERICOLO AI TEMPI DEL TERRORISMO BR.

TUTTO INUTILE ? FORSE.

QUESTO RICORDO E’ DEDICATO A QUESTI LAVORATORI.

E’ DEDICATO ALLA MEMORIA DI NICOLA DE SIMONE, UNO DI ESSI, CHE SU QUESTI IMPIANTI LAVORAVA.

ERANO I GIORNI DI NATALE DEL 1984. SI STAVA RECANDO A MILANO, INSIEME AI SUOI, PER PASSARE LE FESTE CON I FAMILIARI CHE VIVEVANO LI’, AL NORD.

ERANO EMIGRATI, NATURALMENTE, ALLA RICERCA DI MIGLIORI OPPORTUNITA’ DI LAVORO.

E’ MORTO UCCISO, INSIEME A MOGLIE E FIGLI, IN UNA TRAGICA NOTTE. ERA LA BOMBA DEL RAPIDO  904 NAPOLI-MILANO.

MARZO 2010-03-24

ENZO PARLATO